"Si sentiva come se non avesse un passato.
Come se si fosse trovata in quel luogo senza
sapere da dove veniva.
Era stanca di quella stanchezza che
sa dare solo il vuoto..."

-la solitudine dei numeri primi-

venerdì 24 dicembre 2010



Have yourself a Merry little Christmas bloggers! =)


martedì 30 novembre 2010

Hard to stay


C'è sempre qualcosa che dobbiamo smettere di fare. Tutti sopportano o vivono qualcosa di sbagliato, che andrebbe risolto, abolito, cancellato. Può essere una sciocchezza. Può essere l'amico di turno che dice una falsità sul tuo conto, può essere qualcuno che ti coinvolge in una situazione che ti infastidisce e che accetti per amore di non litigare, puoi essere tu che perdi tempo con cattive abitudine, o sei tu di fronte ad un muro che non riesci ad abbattere, anzi, più lo guardi e più ti attrae, più resti fermo e più ti intrappola. Ritorna, riappare sempre, è uno spettro, quel che è peggio, lo spettro di chi è stato ucciso e reclama la sua vendetta. Siamo sempre noi, siamo spire di vento rinchiuse in un barattolo, non di vetro ma di tutte le lacrime che ci si sono congelate in petto, che non basterebbe una vita intera a piangerle tutte. Ho odiato chi non ha chiesto di nascere. Così come io non ho chiesto di vivere in questa vita così difficile e pesante allo stesso modo la malattia che ho in testa, questa cocente, continua disperazione, non ha mai chiesto di esistere, è il fantasma di una speranza vitale tradita dal destino. Mi frantumo addosso alle pareti della mia razionalità, cerco risposte e trovo aghi che mi cuciono la bocca, più cerco e più soffoco, e quel che non respiro nutre la mia infelicità, lei osserva zitta, lei mi conosce, ma non ci siamo scelte. Persino noi due ci sopportiamo, come due consorti annoiati persino ad ammazzarci a
vicenda.

Non ci sono mai garanzie quando sfidi una tempesta. Sono al centro della sua furia e l'unico mio conforto è sapere che ho ancora una scelta. Posso continuare a vorticare nel nulla, ad abbattermi e a lottare in una prigione di vetro, o vincere. E' troppo semplice dire che si tratta di volontà, omettendo il dettaglio che la volontà non è unica in una mente spezzata; esiste la volontà del mostro, del fantasma, dello spettro (della depressione, della nevrosi, del male, quanti nomi gli si potrebbe dare) di continuare a esistere. Insomma, ha un istinto di sopravvivenza anche lui. Ho sempre creduto che fosse una specie di demone estraneo a me, un aggressore sconosciuto da rinnegare; invece è solo un pezzo di me, ferito fino alla morte, che nutrito da paura, dolore, ma soprattutto troppa, infinita rabbia, è diventato ciò che mi tormenta e che esige giustizia. Per questo è così difficile dirgli di no. Perchè, per quella parte di noi che coincide col nostro tormento, quel qualcosa, che dovremmo smettere di fare perchè ci danneggia, in realtà è giusto, è una piccola vendetta, è un atto di rivendicazione del nostro diritto ad avere potere su una vita che sembra averci deliberatamente schiacciati.
Non va distrutto. in natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, è risaputo. E la mente non funziona diversamente. Cercare di tapparsi le orecchie e non sentire più una parte di noi stessi è ugualmente un modo di ferirci. Ogni uragano alla fine trova il cielo in cui disperdersi per tornare nuvola. Così sarà per il mio fantasma. Accettare, accettare tutto ciò che mi terrorizza e, in una parola,
ricostruirmi
.




"cause there's beauty in the breakdown."

venerdì 11 giugno 2010

conto alla rovescia


Questo è un brevissimo avviso per chi capiterà in questo blog in questi giorni. Non posso davvero staccare, qua in trincea la battaglia è durissima..state sereni, cercate davvero di stare bene, anche se non lo accettate, anche se a volte può sembrare ingiusto stare bene, ingiusto verso un dolore che reclama soddisfazione. Non bisogna fermarsi, nè bloccarsi, la vita è imprevedibile, ed è un flusso che girando girando può condurti anche alla soluzione, se sospinta in avanti e protetta dalla forza così attraente dell'irrealizzabile nulla.

Per il resto, fra una settimana ho gli esami di stato! Il tempo si è veramente estinto..
pulsa nella testa, precipita, scivola fra le dita spezzate, bisogna tuttavia agguantarlo, il maledetto...
p.s. se vi va, dite come sono andati i vostri, o come pensate che vi andranno, insomma cosa ne pensate a proposito!

domenica 18 aprile 2010

dormiveglia

Dormo su petali di aria,
la veglia mi intorpidisce gli occhi,
nebbia e silenzio e il dolore di sempre,
assopito,
per quell'istante in cui l'inferno si riposa...
il riflesso dei frammenti mi ricorda il passato,
non parlo e osservo il mio cielo...
sono nel bianco di una cecità indotta,
e le nuvole sono parole in una distesa di ricordi muti.
Le preghiere mi scivolano addosso,
come la pace,
come le spine.
Respiro la tua morte e maledico il mio risveglio.
Sono la mia tomba
e il mio delirio.

domenica 4 aprile 2010

MUST


Basta fingere, basta mentire. sono tornata dalla gita da una settimana e non è andata bene. è stata un'overdose di infelice consapevolezza. consapevolezza di quanto sono infinitamente sola e diversa. non riesco a studiare. non riesco a reagire, non riesco a muovermi. non posso tornare al male ma rischio di essere inghiottita da un male peggiore. il vuoto, l'assoluto vuoto, il nulla. Il tempo è già scarso, ogni secondo mi avvicina a scelte irreversibili ed io sono congelata. non ne vale la pena, ma sono sepolta sotto il peso di questo vuoto. questa disperazione mi affoga, e la paura, e la sofferenza, le conosco troppo bene, mi divorano il cuore, non lasciano niente. il mio dolore ha una fame terribile e se non riceve giustizia si ciba della vita che ruba a me. Vi chiedo scusa se sparisco, ma qualunque cosa vi faccia soffrire, sappiate che siete nei miei pensieri, che so che siete più forti di quello che vi distrugge e che se lo si vuole davvero si può vincere la disperazione. Io sto così male perchè non ho volontà sufficiente. perchè se la vita mi da 10000 motivi per soccombere io non riesco a trovarne più di 10 per resisterle, e me li devo far bastare.

la mia infelicità mi opprime e mi disintegra, ma per la vita che ho, per il dolore che posso ancora risparmiarmi, per le ferite che sono ancora in tempo a guarire devo tirare fuori le palle di stringere i denti e fare ciò che devo per uscire fuori dal nulla che mi risucchia via. So solo che adesso soffro per quello che non ho fatto in passato. Significa che in futuro mi salverò, per qualcosa che farò adesso. la salvezza del mio futuro dipende da quello che costruirò nel presente.


anche se le cose vi vanno male, anche se il mondo vi crolla addosso, sappiate che la vita è questa, ma può anche essere altro. ricordo di aver pensato qualche giorno fa che la mia vita non mi piace. la soluzione è sorta spontanea e naturale. Per piacermi devo fare qualcosa che mi piaccia.

Berlino era stupenda, ed il cielo dall'aereo spettacolare...sono sempre più convinta che il male vero si trovi solamente nella mente delle persone...

sabato 20 marzo 2010

Lunedì 22 Marzo alle 8.00 del mattino partenza in autobus. Destinazione, aereoporto. L'aereo parte per Berlino!!!

Esatto, fra soli due giorni parto in gita con la mia classe e starò lì una settimana, per cui purtroppo non avrò modo di andare sul web (dato che lì fanno sborsare un capitale per qualunque sciocchezza, dubito di trovare un internet point >__<). Ovviamente per colpa del mio caratteraccio per il momento incorreggibile sono ancora in mezzo a una strada fra valigia e vestiti e altre cosuccie che devo sistemare...Nonostante ciò sono contentissima di cambiare aria per qualche giorno, e fatta eccezione per il rischio di morire congelata dovrei anche divertirmi molto .__. !


Parlando d'altro...
l'universo sembra condurmi alla psicoanalisi...fra i vari libri che il professore di filosofia ci ha dato come scelta per gli esami mi sono quasi per caso ritrovata ad avere affidata l'introduzione alla psicoanalisi di freud...e la professoressa di italiano si dilunga nella spiegazione del metodo psicoanalitico sfogliando la coscienza di Zeno...sebbene io sia molto più tentata a portare Pirandello agli esami, e di storia Hanna Arendt e la banalità del male, un processo di prospettiva psicologica a proposito delle origini del male nelle azioni di coloro i quali hanno determinato l'olocausto...
e' l'unico argomento di storia che mi abbai mai veramente interessato, che mi abbia mai profondamente colpito...nella simulazione della prima prova d'esame ho scelto il saggio breve sulla memoria storica... Ho preso 9 e mezzo. La professoressa più severa ma secondo me eccezionale del classico mi ha detto che è stato un piacere leggere un compito cosi meraviglioso, ed il 10 non me l'ha messo per alcuni termini troppo espressivi...mi ha detto di fronte a tutti di scrivere un libro, per sublimare la fortissima tensione negativa che sente nelle mie parole trasformandola in energia costruttiva...e in disparte mi ha detto che scrivere può trasferire il trauma dall'inconscio alla carta permettendomi cosi di analizzarlo e accettarlo fuori da me...

Ed il giorno dopo ha fatto una lunga spiegazione sul metodo psicoanalitico...appena ho finito di preparare la valigia la posto magari, è molto interessante...
chissà, magari leggere Freud sarà un'esperienza determinante nelle scelte dell'immediato futuro.....

lunedì 15 marzo 2010

Fuori Uno...ne Mancano 99

YEEEEEEEEEEE MI SONO TOLTA IL PESO DELLA SIMULAZIONE *__*




Ed oggi inoltre era il 100° giorno prima degli esami...fra 99 giorni... /\/\/--->EXAMS

Dopo 3 giorni di insopportabile studio e tensione...che strano, fino a 3 giorni fa, a 4, 5 , due settimane fa, mi sembrava inesistente la simulazione, qualcosa che sì , c'è, ma in fondo in fondo senza consistenza , senza reale importanza nella mia mente, perchè non mi ero inserita nella condizione mentale di affrontarla...credo sia cosi un pò per tutto...finchè non ti metti nella condizione mentale di dover affrontare o vivere un'esperienza, non comprendi mai veramente che quella accadrà veramente...come una guarigione...finchè sei ammalato, non pensi seriamente alla guarigione; anche se sai che accadrà, finchè non arriva il momento di curarsi seriamente, per debellare il malessere, non te ne rendi conto...vale per il fisico, per la mente, per le esperienze di tutti i giorni...

mi devo mettere nella condizione mentale di dover affrontare il tempo necessario affinchè le mie ferite guariscano...fino ad ora, non ho mai voluto davvero accettare di curare questo malessere dell'anima...ma capito il meccanismo, bisogna solo esercitarsi, finchè ciò che sembra impossibile diventa fattibile, e le illusioni vengono cancellate ma in cambio di verità utili e costruttive, e non buone solo a cadere più in basso, per l'incapacità di saperle gestire...


Sto pensando al cielo dietro la tempesta...mi piace pensarlo, ora che lo che c'è...


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